Quello che stavo vivendo viene definito “stage fright” o “paura del palcoscenico”.
Questo aspetto, come se non bastasse, si rifletteva anche nelle lezioni con i miei insegnanti. Sembravo uno studente mediocre e svogliato.
Ma la realtà era diversa!
Ero sopraffatto dalle cattive sensazioni che avevo ogni volta che mi sedevo dietro lo sgabello per suonare. Che fosse davanti al mio insegnante o a un pubblico, poco importava! Era come un circolo vizioso.
Più succedevano episodi del genere sul palco e più la sensazione di essere finito in un vicolo cieco diventava asfissiante. Non capendo come poterne uscire, cercavo solo di studiare di più.
Ma senza risultati.